La bellezza femminile dopo i 40 anni

La signora Nunziatina oggi rivolgendosi alla cassiera ha detto: <sono nell’età matura, mi guardo ogni giorno allo specchio e mi sento donna>.
Sicuramente il tratto di maturità da percorrere per una donna è quello che va dai 28 ai 48 anni e che Simone de Beauvoir ha definito l’età forte.
Le donne, da sempre, hanno saputo trarre insegnamento dall’arte della seduzione, mentre altre sono rimaste prigioniere della loro vanità.

A volte, queste ultime, sono rimaste prigioniere di loro stesse, basta qualche sms e qualche chiamata di qualche uomo per sentirsi uniche, perfette, fanciulle 20enni.
E poi l’immagine. Quella conta. Ore di trucco, il parrucchiere a portata di mano, stiracchiare la pelle dal chirurgo, due taglie di seno in più, massacranti sedute di palestra, creme costosissime.
Perché, allora accanirsi sull’immagine, non è meglio vivere la svolta con realismo? 

Pare che gli uomini accettino il cambiamento di buon grado, per le donne il percorso, invece, è meno semplice. Nel giro di qualche anno gli ormoni danzano impazziti, le rughe avanzano, la carne diventa meno elastica ed ecco arrivare la menopausa.

Una ruga per una donna è qualcosa da nascondere che la rende meno femminile davanti ad un uomo. Come un campo minato diventa tutto una scelta e comincia a porsi domande esistenziali: come devo vestirmi? che età devo dimostrare? ma uno più giovane mi va bene o lui mi guarderà come un reperto archeologico? devo andare a ballare? meglio una birra o un tè? in che modo devo truccarmi? Insomma, ecco perché oggi tante donne cercano di piacere e piacersi, aggrappandosi ad un’età che non hanno, invece che mostrarsi per quelle che sono, dove l’intelletto, l’esperienza, la sapienza possono rivelarsi verità eccellenti rispetto ad un rossetto color acceso che puo’ provocare solo disgusto nell’altra parte.

Beate quelle che sanno mostrarsi in modo semplice, che aprono la loro anima e il loro cuore. Beate quelle che sanno vivere senza maschere e che non mostrano volti costruiti di un’illusoria femminilità.

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